L’Elleboro.

Pianta dalla generosa fioritura invernale.

Con le sue eleganti corolle dal bianco al porpora, l’Elleboro non ha nulla da invidiare alla regina dei fiori protagonisti del mese di dicembre, la Stella di Natale.Del resto, lo stesso Elleboro ha nel suo nome comune il riferimento diretto a questa festività, poiché conosciuto anche come “Rosa di Natale”.

Ma attenzione, al genere Helleborus appartengono diverse specie e numerosi ibridi, la cui fioritura spazia dalla fine dell’autunno alla tarda primavera, pertanto, quello che chiamiamo “Rosa di Natale”, perché fiorito in questo periodo, è l’Helleborus niger (e volendo le varietà del recente ibrido Helleborus x lemperii, anch’esse fiorite da metà novembre) mentre gli ibridi tra l’Helleborus orientalis ed altre specie di Helleborus, sono conosciuti come “Rose quaresimali”, poiché fioriscono, appunto, nel periodo della Quaresima.

In natura il genere Helleborus comprende circa 20 specie ed è diffuso in Europa e Asia, dove cresce in radure boschive, prati e boschi cedui.

Sono piante erbacee perenni, perlopiù sempreverdi, di facile cura, che possiamo coltivare in vaso o in piena terra e che ci regalano una fioritura prolungata in una stagione normalmente avara di fiori.

COLTIVAZIONE DELL’ELLEBORO

Anche se le diverse specie e varietà possono presentare leggere differenze da un punto di vista colturale, di media possiamo tenerci alle seguenti indicazioni:

MESSA A DIMORA

Le piante acquistate in vaso possono essere messe a dimora tutto l’anno, preferendo la tarda estate e la primavera, in terreno fresco, fertile e ben drenante.
Gli ellebori possono rimanere nello stesso posto per decenni, allargandosi si di anno in anno a formare dense macchie rigogliose.   

ESPOSIZIONE

Preferiscono luoghi ombreggiati o semiombreggiati, al riparo dai raggi solari diretti delle ore più calde durante l’estate. In inverno il sole non li infastidisce ed è anzi apprezzato, per cui in giardino la collocazione ideale è al di sotto di alberi e arbusti decidui. 
(gli ibridi di H. niger e specie di Helleborus mediterranee come H. argutifolius e H. lividus, commercialmente chiamati “Rose delle nevi”, sono tolleranti anche ad esposizioni più soleggiate)

CURE

Non richiedono grosse cure, se non irrigazioni regolari che mantengano il terriccio mai completamente asciutto. In estate è necessario bagnare frequentemente ma anche in inverno, dove le precipitazioni sono scarse, è bene irrigare periodicamente.
La concimazione si effettua a febbraio e in piena estate, con un concime organico o un granulare a lenta cessione. In giardino, le foglie cadute dagli alberi circostanti possono essere lasciate sul terreno, così da svolgere sia funzioni di pacciamatura durante l’inverno, sia naturale fertilizzazione del suolo.
 
Non è necessario pulire le piante durante la fioritura, perché i fiori mantengono il loro fascino a lungo, diventando gradualmente rosa o verdastri man mano che appassiscono.
Una volta seccati del tutto, si rimuovono tagliando a circa 10 cm dal suolo, così da evitare la marcescenza e la possibile diffusione di funghi patogeni.
Per quanto riguarda le foglie, si possono semplicemente rimuovere quelle più vecchie o rovinate, e solo nel caso degli ibridi di Helleborus orientalis (Rose quaresimali o primaverili), si consiglia di rimuovere le foglie prima della fioritura, tra dicembre e gennaio, sempre ad un’altezza di circa 10 cm.

MOLTIPLICAZIONE

 

In giardino la collocazione masse al di sotto di alberi o arbusti garantisce un effetto naturalistico ma è anche possibile l’accostamento ad altre erbacee ed erbe ornamentali per ottenere un effetto più paesaggistico anche la coltivazione in vaso dà molta soddisfazione sia singolarmente che in associazione ad altre piante le varietà più piccole possono anche essere coltivate in base e fioriere di dimensioni ridotte su balconi e davanzali